↑ Torna a Percorso Religioso

LE FESTE RELIGIOSE A TEANO

Il territorio di Teano è caratterizzato da una sentita  tradizione religiosa che viene ancora oggi profondamente vissuta nelle tante “feste” che scandiscono con i loro  riti, talvolta antichi,  lo scorrere delle stagioni.

L’anno inizia  con la festa dedicata a S. Antonio Abate, un Santo dalla complessa simbologia strettamente legata al mondo contadino: il fuoco rigeneratore che brucia l’anno vecchio e segna l’ingresso in un nuovo anno di lavori per il mondo contadino; il maialino che da incarnazione diabolica si trasforma in animale benefattore degli uomini, regalando loro  il prezioso unguento che curava il “fuoco di Sant’Antonio”. Dalla chiesetta trecentesca extra moenia, arricchita da una straordinaria abside affrescata, prende avvio il 17 di gennaio, una processione che vede il Santo accompagnato da un seguito da animali “vestiti” a festa. Di sera, nello spazio antistante la chiesa, ci si può riscaldare al fuoco di un enorme falò che brucia fino a notte fonda.

Al culmine della primavera e con l’estate incipiente, è la fresca e verde collina di Sant’Antonio a trasformarsi nello scenario in cui si celebra il Santo di Padova. Nei tredici pomeriggi che precedono la festa la gente sale alla collina per partecipare nel santuario ai riti della “tredicina”. La festa ha il suo culmine nella processione del Santo che la sera del 12 giugno vede un imponente  seguito di fedeli, talvolta scalzi o vestiti dell’abito francescano, accompagnare con imploranti canti, provenienti dalla notte dei tempi, il Taumaturgo che benedice nel suo lungo giro tutta la città.

Alla festa di Sant’Antonio era un tempo legata un’importante fiera che vedeva allevatori, nomadi, mediatori e contadini,  provenienti da ogni parte d’Italia, impegnati per giorni e giorni nella compravendita di animali necessari per i lavori agricoli e per il trasporto. Una fiera delle macchine agricole ha sostituito quella degli animali. Intatto è rimasto il piacere di trascorrere delle fresche serate in collina, assaggiando ancora qualche vecchia specialità locale nelle improvvisate “baracche”. I giorni della festa sono anche un’importante occasione per ammirare i begli affreschi quattrocenteschi che decorano il chiostro del convento.

Il 5 agosto è la giornata dedicata a San Paride, il primo Vescovo e Patrono di Teano, il fondatore della comunità cristiana nella nostra città. La leggenda vuole che questo Santo, proveniente dalla Grecia, si sia fermato a Teano e che qui abbia ingaggiato uno scontro con  un drago che terrorizzava gli abitanti della città. Sul luogo dove il drago fu definitivamente ricacciato nelle tenebre del mondo sotterraneo, venne eretta una chiesa, oggi  finalmente restaurata e visibile, nelle sue imponenti linee romaniche,  sulla via che da Torricelle sale verso Teano.

La festa di San Paride, coincidente con il periodo delle ferie estive per il mondo del lavoro, segna il momento del rientro nelle loro famiglie dei tanti concittadini che sono andati a vivere altrove, sia in Italia che all’estero.

Il paese si avvia verso l’autunno, e si prepara ad un’altra grande festa popolare connotata dalle forti motivazioni religiose ed umane. Il 25 settembre nella chiesa della Madonna delle Grazie, proprio a ridosso della principale  porta della città che immetteva sul decumano, si festeggiano i Santi Cosma e Damiano. Ai Santi Medici portati in processione si rivolgono, con un forte incalzare di orazioni e canti, tutti coloro che chiedono aiuto per la salute e il benessere  di sé stessi e dei propri familiari. Insieme alla processione di Sant’Antonio, quella dei Santi Medici rappresenta uno dei momenti di più intensa spiritualità, un intenso rito collettivo che riporta il nostro paese, nella luce incerta dell’imbrunire, in un’atmosfera di altri tempi.

L’ultima grande festa della città è accompagnata spesso dall’inclemente clima dell’autunno avanzato. Nella chiesa posta sulla strada che esce dalla città e sale verso Roccamonfina, si venera il 5 di ottobre il corpo di Santa Reparata, l’altra Santa protettrice della città.  Nella bella chiesa, con annesso convento che un  tempo ospitava le suore benedettine ed oggi è sede di una piccola comunità Redentorista, sono conservate le spoglie della Santa che, secondo la tradizione, erano state caricate su un carro di buoi per essere trasportate da Scauri a Benevento. I buoi, giunti a Teano, si rifiutarono di procedere oltre e sul luogo dove gli animali caddero in ginocchio venne costruito l’attuale convento. Anche questa festa, fino alla fine del ‘700, vedeva lo svolgimento di una importante fiera di animali.